• Storia del tatuaggio

    Tribalità contemporanea

    Per quanto gli studi sui comportamenti devianti di Cesare Lombroso fossero solo figli di un tempo ormai lontano, antropologia criminale e criminologia riuscirono comunque a sopravvivere alle dure critiche poste al medico veronese. Gli stessi studi sui tatuaggi continuarono con altri presupposti e fini. Prima di affrontare gli studi contemporanei sulla pratica del tatuaggio, vorrei soffermarmi sulla componente rituale legato al tatuaggio presente nell’ambiente criminale. Tribalismo criminale Il termine “tribalismo criminale” con il quale indico la componente “tribale”, nella sua eccezione di comportamento di un gruppo di persone che richiama il forte senso di appartenenza e identificazione tipico delle tribù, all’interno della sfera criminale che sarà presa in considerazione. Questo…

  • Storia del tatuaggio

    Tatuaggio come simbolo di ribellione

    L’insieme di tutte le esperienze occidentali dell’800 mutò la visione dominante del tatuaggio che richiamava i temi classici affrontati in precedenza. Nel periodo tra il 1960 ed il 1980 si delinea un nuovo e definito uso del tatuaggio come metodo per comunicare senza parole. Una comunicazione simbolica e una nuova idea di estetica maturata in tutto il secolo confluì in quello si può definire come “periodo della ribellione”. Nuovi orizzonti del tatauggio Questi furono gli anni di libertà sessuale, sociale, culturale e politica. Furono, inoltre, gli anni dell’appropriazione femminile della pratica del tatuaggio, il quale acquisto un significato di ribellione e segno di identificazione di gruppi urbani. Si tende a…

  • Storia del tatuaggio

    Il tatuaggio di Lombroso

    In Europa ed in Italia, la percezione del tatuaggio come elemento infimo e dispregiativo è dovuta a Cesare Lombroso. In L’ uomo delinquente (1876), Lombroso elabora la sua teoria criminale scrivendo che l’ uso del tatuaggio fra gli uomini non delinquenti tende a diminuire. L’usanza continua e prende proporzioni considerevoli nella popolazione “criminale”, militare e civile. Nell’Ottocento, scrive Leschiutta, il tatuaggio “turba, incuriosisce, infastidisce, pone problemi sulla liceità di un uso del corpo irrispettoso della sua sacralità”, sebbene fosse diffuso, soprattutto in Inghilterra, tra gli esponenti dell’aristocrazia. Il XIX secolo si conclude, specialmente in Europa ed in Italia, con l’inizio dei pregiudizi verso i tatuaggi e le persone tatuate. Spesso chi…

  • Storia del tatuaggio

    Mondo circense e i tatuatori

    I nuovi canoni estetici, esposti nel capitolo precedente, non influenzarono la classe dominante borghese. La “mania del tatuaggio”, come venne soprannominata, riuscì a condizionare solo le restanti classi sociali tra cui marinai, artigiani, militari e i membri dell’aristocrazia. I disegni che più spesso venivano impressi sulla pelle riguardavano il tema nautico o i marchi come le insegne militari e delle corporazioni di mestiere. Fu la nobiltà il ceto in cui esplose una vera e propria moda del tatuaggio, i quali a loro volta catalizzarono l’opinione pubblica sul nuovo fenomeno nascente: “[…] a corte sono impazziti (per i tatuaggi) […]. I Re allora hanno cominciato a tatuarsi come simbolo di potere:…

  • Seligrafia del principe di Thaiti Omai completamente tatuato
    Storia del tatuaggio

    Da dove deriva il termine “tattoo”?

    Il tema religioso è l’unico canone artistico capace di diffondersi in Europa in modo netto. È la presenza del tatuaggio religioso ad offrire la base per la nuova visione estetica avvenuta, anche, in concomitanza alla scoperta dei nuove popolazioni, tra le quali i Maori, già affrontati in precedenza. Storia moderna del tatuaggio Da qui in poi si parlerà di questo periodo come “storia moderna del tatuaggio” che si colloca nel periodo tra il 1760 e il 1880, secondo la divisione del sociologo Michael Atkinson. La data della nuova era è definita dal viaggio di James Cook ed il suo incontro con le popolazioni del Sud Pacifico nel 1769. Così il…

  • Tavole antiche al cui interno sono presenti alcuni esempi di tatuaggi praticati
    Storia del tatuaggio

    Tatuaggi medievali: Santuario di Loreto

    Come per i Maori citati in precedenza, la costruzione dell’identità avviene anche in Italia tramite il tatuaggio religioso. Bisogna innanzi tutto specificare che questa forma di tatuaggio fu l’unica praticata in Europa fino alla scoperta delle Americhe, avvenimento che fece da precursore a nuova concezione del tatuaggio. Il desiderio di tatuarsi Dalle ceneri dell’impero romano, la nuova tradizione del tatuaggio in Europa si colloca in concomitanza con il periodo delle crociate. Questa pratica si rimanifestò per due fondamentali ragioni: la prima per rispondere ad un’esigenza pratica, la secondo per rispondere ad un bisogno di identificazione religiosa. Nel primo caso, i guerrieri che partivano e combattevano in Terra Santa, avevano l’usanza si…

  • Guerriero maori tatuato con il moko
    Storia del tatuaggio

    Tatuaggio tradizionale Maori: il Moko

    Per quanto il contesto occidentale affrontato nell’articolo precedente evidenzi come la pratica e la diffusione del tatuaggio risultò ostile, non fu così per le restanti popolazioni della Terra. È nell’area oceanica che, a differenza di quella mediterranea, il tatuaggio trovò terreno fertile per proliferare. Tatuaggio Maori La più sofisticata e influente pratica del tatuaggio è rappresentata dai Maori della nuova Zelanda. L’intera popolazione era tatuata con differenti simboli in base all’importanza nel loro gruppo sociale. Per esempio le donne Maori solitamente erano tatuate nella parte delle labbra e della vita. Gli uomini, invece, erano tatuati con grandi tatuaggi facciali e corporali raffiguranti spirali, motivi geometrici o semplici motivi ornamentali. Il…

  • Comunità in preghiera con pesce e Ichthys
    Storia del tatuaggio

    Ichthýss: il tatuaggio cristiano

    Dopo l’uso tra i militari ed i guerrieri, il tatuaggio diventa portavoce ed influenza quella che al tempo era una piccola corrente religiosa: i Cristiani. Tramite simboli e tatuaggi, i fedeli del Cristianesimo comunicavano tra loro. Fra i primi martiri era diffusa l’usanza di mostrare la propria fede tatuandosi il pesce Ἰχθύς (ichthýss). La traduzione greca era usata come acronimo di “Ιησοῦς Χριστός Θεoῦ Υιός Σωτήρ (Iesùs CHristòs THeù HYiòs Sotèr)”, che in italiano significa “Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore”. La produzione di tatuaggi e la propria diffusione nel mondo cristiano si interruppe intorno al IV secolo, quando l’imperatore Costantino abolì l’illegalità della fede cristiana, bandendo però nello stesso…

  • Vaso raffigurante un guerriero Tracio
    Storia del tatuaggio

    Tatuaggi proibiti: tra Grecia e Roma

    I tatuaggi sono una pratica comune tra tutte le popolazioni ma è nell’area del Mediterraneo che riscontriamo i primi divieti, più precisamente nell’Antica Grecia.   Grecia L’ideale estetico greco sancisce bellezza e virilità come qualità nude, non nascoste o mascherate da decorazioni. Il bello viene equiparato al buono e non può essere velato, mascherato o costruito: il bello deve essere naturale. Chi presenta tatuaggi o modificazioni corporee è etichettato come “cattivo”. I Traci, per esempio, come riportato da Erodoto, furono vicini alla pratica dei tatuaggi definendo che, per loro, “portarli è segno di nobiltà, non portarli è prova di ignobiltà”.  È da questa contrapposizione che nasce e si definisci il…